Sara ha portato in
laboratorio una sua nuova creazione artistica, degli Amigurumi! sono creazioni
nippo lavorate all'uncinetto, ottimi come portachiavi o animalotti da
scrivania. ha fatto piccole meduse di filo spesso e colorato con perline
luccicanti per occhietti.
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il mio Amigurumi verde con altri memorabilia |
Sara ha una sua
vena artistica, utile valvola di sfogo quando in lab 3 le cose precipitano,
cioè un giorno si e uno no. un Amigurumi era per me e gli altri quattro per i
nostri tre tesisti e la Laura, alle prese con i suoi campioni e i suoi
cromosomi.
li ha scoperti su
Pinterest, e dopo tanti tutorial, ha comperato filo spesso e perline e nei fine
settimana li ha confezionati.
ora ha un
problema: ha finito quel tipo di filo e non ne trova di uguale. è in profonda
crisi creativa per questo.
gli Amigurumi ci
aiuteranno a spiegare un aspetto importante della ricerca.
in questa come in molte
altre attività umane vi sono tre necessità: sapere, saper fare e saper unire le
due cose, cioè essere competenti in qualcosa. saper fare implica sapersi dotare
dei mezzi adatti a perseguire i propri scopi.
seguiamo gli
Amigurumi di Sara: li ha scoperti e studiati in rete, sapere, ha imparato a farli con dei tutorial, saper fare, e oltre a essersi procurata il materiale necessario li
ha li ha adattati al lab 3 preparando animalotti marini, essere competenti.
doversi procurare
il materiale necessario è ovviamente un punto fermo anche nel lab 3
ad esempio studiando
come una spugna possa disciogliere i granellini di silice che ingloba nella struttura,
oppure studiando cosa accade a larve di acqua dolce esposte ad inquinanti ci si
accorge che si ha bisogno di compiere alcuni passaggi chiave nel percorso.
se si vuole conoscere
la forma dei granellini, sarà utile ad esempio fare una ricostruzione 3D da
serie di immagini microscopiche. ecco perciò che diviene necessario acquisire e
saper usare un programma ad hoc, come
ImageJ che utilizziamo anche noi in lab 3 http://imagej.nih.gov/ij/.
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ImageJ immenso progemamma free per l' analisi di immagine |
se invece si vuole
disporre ordinatamente centinaia di piccole larve in un blocco di agarosio… come
suggerito in letteratura, si deve avere una dima adatta per preparare l'agarosio
prima di polimerizzarlo.
ecco allora prove
con pasta di mais e colla vinilica, procurata dalla madre di Sara, (e da quel
momento elevata al rango di fornitore universitario perciò, e non solo di
figlie), scartata perché troppo poco pratica da sagomare così finemente.
la necessità ha suggerito
che era arrivato il momento di usare per la prima volta una stampante 3D con
conseguente richiesta di soccorso dal lab 3 all'Università tutta.
ottenuto l'aiuto
nella stampa 3D da parte di un gruppo volenteroso è stato però necessario
procurarsi un programma per la modellizzazione 3D e imparare a usarlo (tipo
tutto in una notte).
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programma free di modellizzazione utile per le stampanti 3D, e il prima prova |
questo è stato utile per scoprire che la stampante in
questione non è in grado di eseguire stampe alla risoluzione sufficiente.
ecco scoperta allora
la microfresatura gentilmente offerta da altro gruppo universitario. in questo
momento siamo quindi alle prese con la fresatura sperando poi di poter
recuperare il tempo dedicato lavorando in serie molte larve alla volta con il microtomo.
ecco il lab 3 in
azione… come andrà a finire? freseremo? scopriremo? seguite il blog del lab 3!
E con grande gioia possiamo affermare che il pezzo in questione sembra funzionare...non ci resta che proseguire..
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