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il lab3 poster style anno 2014 (fotografia degli autori) |
il giorno normale
nel laboratorio 3 non esiste.
il lab 3 contrasta la normalità.
non crediamo
possibile descrivere questa regione sul margine della ricerca ma per noi è
necessario tentarci.
la ricerca
italiana è sotto gli occhi di tutti, Report
docet. sapete già tutto. o quasi.
ma adesso escludete
le eccellenze che pur ci sono (hey le eccellenze italiane!),
aggirate il
pantano dei laboratori che nonostante tutto (tutto) resistono, ecco che siete
giunti sull'orlo, ai limiti estremi di questo mondo, dove esiste il lab 3.
il lab 3 e tutto
quello che vi ruota intorno. fisicamente è uno stanzone rettangolare, alto
alto, con due finestrone in fondo sul lato minore e l'unica porta sul lato
opposto. l'unica praticabile. perché ve n'è un'altra, sul lato lungo, sulla
destra entrando. ma non si può aprire. non si sa dove porti. e non lo si
indaga. mai.
avete presente il
T.A.R.D.I.S. del Doctor Who? No? beh per chi lo conoscesse pensi che il lab 3
"è più piccolo dentro che fuori" in compenso viaggia nel tempo,
proprio all'interno.
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il lab3 nel 1994 (originale in diapositiva - scatto degli autori) |
o piuttosto lo
congela, il tempo. attualmente è fermo al 1985. abbiamo le prove. il tempo qui non
riesce a scorrere. sul bancone piastrellato che corre dal lavandino fino alla
cappa chimica abbandonata e usata come armadio vi sono apparecchi che hanno
attraversato la guerra fredda e la caduta del muro e sono ancora li, in
funzione, silenziose sentinelle, in attesa.
entrando a destra
tra il bancone di servizio e l'armadio portatutto vi è il microtomo, l'affettatrice
che riduce la realtà biologica ad una serie infinita di sottilissimi frammenti,
in una furia ordinata che tende alla catalogazione di ogni cellula e tessuto
fra vetrini allineati nei loro contenitori grigio marina.
oltre ad una
scrivania servita da cassettoni a muro, due vecchi frigoriferi e due tavoloni
centrali, questo è quanto.
e poi i due
agitatori riscaldatori, una stufa ad acqua, due piccoli microscopi e un pHmetro
che completano la dotazione.
qualcuno entrando
ha chiesto dove fosse il laboratorio, perché a parte l'attrezzatura di
sicurezza obbligatoria, gialla e nera, etichettata e periodicamente
rinfrescata, di guanti e maschere e lavaocchi a muro e tutto l'armamentario di
legge, tracce di un laboratorio moderno non ne trovava. altri hanno riso, altri
hanno pianto.
eppure da qui
escono regolarmente, o forse no, ma escono ve lo posso assicurare, il giusto
numero di ricerche pubblicate ogni anno, indipendentemente dai finanziamenti e
dalle attrezzature.
se non ci sono i mezzi
non mancano i succedanei.
nel lab 3 vedrete
aggirarsi e agitarsi, tutta indaffarata, Sara una ragazza con occhi da fumetto,
ora sorridenti ora disperati, spesso concentrati su qualche insormontabile
problema che superato poi si rivelerà molte volte inutile, ma tant'è finché non
lo affronti non lo puoi sapere.
ultimamente è
spesso affiancata de tre tesisti, che più diversi di così fra di loro non si
potevano avere, meriteranno un trattamento a parte questi tre, ma sono in
pochissimo diventati una parte attiva del lab 3 e iniziamo a temere per loro,
se cadono troppo sotto l'influsso del 3 marca male, noi lo sappiamo.
infatti Sara che
sotto ad una testina di ricci ribelli nasconde un certo numero di neuroni in
attività cerca da un po' di tempo di ottimizzare il lavoro di ricerca proprio
in funzione di questo trio accanito contro i problemi che giornalmente hanno
scoperto sono soliti presentarsi.
di che cosa ci si
occupa nel 3? qual è il fine ultimo del laboratorio congelato nel tempo?
ufficialmente… no, ecco, provate a ricordare
il tema di apertura di Star Trek, scienza
ultima frontiera, eccovi le ricerche del laboratorio 3 durante la sua
missione pluridecennale, per indagare la biologia di strani nuovi, e vecchi,
organismi marini e acquatici (specialmente),
questo quesito sarà il leitmotiv del blog, e dalle ricerche del 3 si trarrà spunto per toccare i vari argomenti che l'attività che vi si svolge stimola a discutere.
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