domenica 7 febbraio 2021

Agosto 2019, ricordando una gradita visita. August 2019, remembering a welcome visit.

 

Ad agosto 2019, pochi mesi prima che il mondo si fermasse per la pandemia, è giunta a Genova, dalla Nuova Zelanda, ed è stata ospite del Lab3, Brit Finucci, una scienziata marina esperta in pesca e con esperienza nella gestione e conservazione dei condritti (squali e loro parenti) e delle profondità marine. Sara e Stefano hanno potuto così lavorare direttamente con lei in laboratorio e Brit ha potuto tenere una conferenza sulla sua attività presso il Dipartimento di Biologia dell'Università di Genova. Dato che all'epoca parole come distanziamento non avevano ancora nessun significato, si è potuta far visitare un po' della nostra bella Zena alla nostra ospite. Acquario e Museo di Storia Naturale, ma anche il piccolo museo di Anatomia Comparata del Dipartimento di Biologia e il Righi, raggiunto con la nostra simpatica funicolare rossa. Una permanenza così breve ha permesso solo un assaggio della nostra cucina, ma l'accoglienza è stata positiva! 


In August 2019, a few months before the world stopped due to the pandemic, Brit Finucci, a marine scientist expert in fishing and with experience in the management and conservation of Chondrichthyes, (sharks and their relatives), and of the sea depths, arrived in Genoa, from New Zealand, and was a guest of Lab3. Sara and Stefano could work directly with her in the laboratory and Brit held a lecture at the Department of Biology of the University of Genoa, on her activity. Since at the time words like distancing still had no meaning, we were able to show Brit a little of our beautiful Zena. Aquarium and Museum of Natural History, but also the small museum of Comparative Anatomy of the Department of Biology and the panorama of Genoa from Mount Righi, reached by our nice red funicular. Such a short stay allowed only a taste of our cuisine, but the welcome was positive!


Piazza Matteotti

Porto Antivo, in front of the Piazza delle Feste with a Renzo Piano tensile structure

Beware of piranhas! :D

Zebra Shark

Sympathy at first sight.

On the deck of the aquarium ship Italia.

Young Scyliorhinus canicula and eggs.

Playing in the tactile aquarium.

With a beautiful sturgeon.

Sweetnesses from New Zealand.

Sweetnesses from New Zealand.

Pansotti al sugo di noci. Pansotti with walnut sauce.

Mionestrone alla genovese. Genovese soup.

Speaking at the department of Biology.

Speaking at the department of Biology.

Speaking at the department of Biology.

Many questions after the lecture.

In the main seals of the Doria Museum of the Natural History
In front of the Elephas antiquus italicus

Olocephalans

On the Zecca-Righi funicular.

A wonderful view of Genoa from Righi.

Not only Genoese, a taste of Sicilian cuisine.



domenica 8 settembre 2019

Bycatch, un problema e una risorsa involontaria.

Bycatch, un problema e una risorsa involontaria.
Il motopeschereccio "Bacicin V" (Porto di Savona)
Anatomia Comparata e Bycatch.

Negli articoli scientifici riguardanti gli organismi marini, in particolare i pesci, il termine bycatch indica quegli organismi accidentalmente catturati assieme alle specie che un'attività di pesca si prefiggeva di catturare (specie bersaglio). 

Il bycatch è costituito secondariamente da esemplari della specie bersaglio troppo piccoli da commercializzare, per consuetudine o legalmente.

In alcuni casi esemplari del bycatch in grado di sopravvivere sono rimessi in mare, più spesso ciò non è possibile.

Il bycatch casualmente è costituito da animali commercializzabili, ma solitamente è scartato.

Il bycatch può contribuire a danneggiare l'ambiente, dato che com'è facilmente intuibile, possono divenire prede indesiderate squali, tartarughe o cetacei, come individui giovanili, con tutto quel che ne consegue. 

Esistono perciò sistemi o attrezzature che possono diminuire le catture accidentali, i Bycatch Reducer Devices (BRD), che vanno dall'utilizzo di reti con maglie superiori a certe dimensioni, ad ami per palamiti che non possono essere inghiottiti dalle tartarughe fino a sistemi acustici in grado di allontanare i cetacei.

Ma lo strumento che può diminuire il più possibile l'impatto del bycatch sull'ambiente è la sensibilità e la preparazione dei pescatori che sanno come minimizzare il rischio di catture accidentali attraverso le buone pratiche della pesca.

Insieme al bycatch viene raccolto anche il cosiddetto debries. Si tratta dei detriti di diversa natura, come ad esempio i tronchi o le alghe galleggianti, ma sempre più spesso di rifiuti in materiale plastico, che recentemente i pescatori hanno ottenuto il permesso di riportare a terra per smaltirli correttamente, contribuendo alla pulizia dei mari.

Perché a un gruppo di ricerca di Anatomia Comparata capita di nominare il bycatch così spesso, quando è argomento d'elezione per gli ecologisti, i biologi della pesca o gli zoologi marini?

E' presto detto, il bycatch costituisce una fonte insostituibile di materiale di studio che altrimenti non esisterebbe.

Mi spiego. Dovendo studiare organismi quali, nel nostro caso, pesci e in particolare pesci cartilaginei, che non vengono allevati, se non in particolari casi con finalità ricreative o didattiche, e dato che spesso sono specie pescate bycatch dai piccoli pescherecci che operano localmente, è possibile richiedere la collaborazione degli equipaggi perché segnalino al laboratorio la cattura bycatch appunto di specie di interesse scientifico che non possono più ributtare in acqua. 

I pesci, morti da pochissimo, sono refrigerati o congelati a seconda del tipo di indagini ai quali i campioni andranno incontro. Contemporaneamente vengono avvisati i ricercatori (grande invenzione i cellulari) che partono per raggiungere il prima possibile il sito di approdo del peschereccio.

Sul posto, appena prelevati gli organismi, iniziano le corrette procedure di campionamento e mantenimento dei campioni da un punto di vista di volta in volta anatomico, istologico o molecolare. Non ci sono fine settimana o giorni festivi, la chiamata può arrivare in qualunque momento e allora ci si mette subito in movimento.

I pescatori, nella nostra esperienza, non hanno mai chiesto niente in cambio dei campioni e a volte hanno sacrificato degli organismi che avrebbero potuto rivendere.

Gli equipaggi dei pescherecci che vivono il mare tutti i giorni sanno bene che l'interesse per i suoi abitanti e il desiderio di aumentare le nostre conoscenze sulla loro biologia contribuisce anche alla loro preservazione.

E' sempre con una certa riluttanza, con una forma di pudore, che chiediamo il permesso di salire a bordo per prendere i campioni.

Ogni volta il profumo del mare e del pescato fresco si mescola a quello di un caffè in buona compagnia e noi ospiti a bordo ci rendiamo conto che gli equipaggi entrano dentro al "mare" e in un certo qual modo divengono parte dei suoi organismi, e possono così avvicinarli in un modo che è impossibile imitare in laboratorio. 

Grazie a diversi biologi e naturalisti impegnati in mare che ci hanno messo in contatto con i pescatori della Liguria, molto pochi oramai, abbiamo negli anni potuto salvare dal bycatch organismi preziosi per le ricerche del Lab3.


Un esempio fra tutti, è stato grazie al Dott. Marino Vacchi, biologo esperto di pesci cartilaginei e di biologia antartica, che siamo potuti venire in contatto con Gianni Duce e il suo equipaggio del peschereccio "Bacicin V" (Porto di Savona), con l'equipaggio del peschereccio "Tornado" (Porto di Savona), e con quello del "Moana I" (Porto di Genova) che ci hanno permesso di ottenere campioni con i quali sono state effettuate molte delle nostre ricerche.

Esemplari di Galeus melastomus e Scyliorhinus canicula salvati dal bycatch.
Ecco un elenco con alcuni dei lavori resi possibili dagli esemplari ottenuti bycatch.

First detection of taste buds in a chimaeroid fish (Chondrichthyes: Holocephali) and ...
Sara Ferrando, Andrea Amaroli, Lorenzo Gallus, Stefano Aicardi, Davide Di Blasi, Jørgen Shou Christiansen, Marino Vacchi, Laura Ghigliotti. “Secondary folds contribute significantly to the total surface area in the olfactory organ of Chondrichthyes.” 2019 Frontiers in Physiology 10:245.

Sara Ferrando, Lorenzo Gallus, Andrea Amaroli, Chiara Gambardella, Baradi Waryani, Davide Di Blasi, Marino Vacchi. “Gross anatomy and histology of the olfactory rosette of the shark Heptranchias perlo.” 2017 Zoology 122, 27-37.

Sara Ferrando, Lorenzo Gallus, Chiara Gambardella, Daniel Croce, Giulia Damiano, Chiara Mazzarino, Marino Vacchi. “First Description of a Palatal Organ in Chimaera monstrosa (Chondrichthyes, Holocephali).” 2016 The Anatomical Record 299:118-131.

Sara Ferrando, Lorenzo Gallus, Chiara Gambardella, Maria Angela Masini, Alessia Cutolo, Marino Vacchi. “First detection of taste buds in a chimaeroid fish (Chondrichthyes: Holocephali) and their Gαi-like immunoreactivity.” 2012 Neuroscience letters 517:98-101.

Sara Ferrando, Lorenzo Gallus, Chiara Gambardella, Laura Ghigliotti, Silvia Ravera, Mauro Vallarino, Marino Vacchi, Grazia Tagliafierro "Cell proliferation and apoptosis in the olfactory epithelium of the shark Scyliorhinus canicula.” 2010 Journal of chemical neuroanatomy 40:293-300.
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Bycatch, a problem and an unintentional resource.

The fishing vessel "Bacicin V" (Savona Harbor)
Comparative Anatomy and Bycatch.

In scientific articles concerning the study of marine organisms, in particular fish, the term bycatch indicates the organisms accidentally captured together with the species that a fishing activity aimed to capture (target species).

The bycatch is constituted secondarily by specimens of the target species that are too small to market, by custom or legally.

In some cases, specimens of the bycatch are put back into the sea if they can survive, more often this is not possible.

The bycatch randomly consists of marketable animals, but is usually discarded.

The bycatch can contribute to damaging the environment, as it is easy to understand, sharks, turtles or cetaceans can become unwanted prey, as young individuals and all that goes with it.

There are systems or equipment that can reduce accidental catches, the Bycatch Reducer Devices (BRD) ranging from the use of nets with meshes larger than certain sizes, to hooks for longlines designed that cannot be swallowed by turtles, up to acoustic systems able to ward off cetaceans.

But the tool that can reduce the impact of the bycatch on the environment as much as possible is the sensitivity and preparation of fishermen who know how to minimize the risk through good fishing practices.

Along with the bycatch, the so-called debries are also collected, ie debris consisting of, for example, vegetables such as floating trunks or algae, but increasingly, it is consisting of plastic waste, which fishermen recently obtained permission to take back to the harbor to properly dispose of, contributing to cleaning the seas.

Why does a Comparative Anatomy research group name the bycatch so often, when it is the subject of choice for ecologists, fisheries biologists or marine zoologists?

Simple, the bycatch constitutes an irreplaceable source of study material that otherwise would not exist.

Let me explain. In Lab3 we study fishes, in particular cartilaginous fishes, which are not bred, except in special cases for recreational or educational purposes. These are often included in the bycatch of small fishing boats. It is possible to request the collaboration of the crews so they will report to the laboratory the accidental capture of bycatch organisms of scientific interest, that can no longer be thrown back into the water because died.

The fish, very recently dead, are chilled or frozen, depending on the investigation to perform.

At the same time, researchers are advised by cell phones, to reach the harbur as soon as possible.

Once in the harbor begin the correct sampling and maintenance procedures of the samples to preserve the information from anatomical, histological or molecular point of view. There are no weekends or holidays, the call can arrives at any time.

The fishermen, in our experience, have never asked for anything in return for samples, and sometimes they sacrificed organisms they could sell.

The crews of the fishing boats that live the sea every day know that the interest for its inhabitants and the desire to increase our knowledge of their biology also contributes to their preservation.

It is always with a certain reluctance, with a form of modesty, that we ask for permission to get on board to take the samples.

Whenever the scent of the sea and fresh fish mingles with that of a coffee, we as guests on board realize that the crews enter the "sea" and in a certain way become part of its organisms, and can so approach them in a way that is impossible to imitate in the laboratory.

Thanks to biologists and naturalists engaged at sea we have interacted with various fishermen of Liguria, very few by now, so we have been able to save from the bycatch, organisms precious for the research of the Lab3 .

Very important, among others, was Dr. Marino Vacchi, biologist expert in cartilaginous fishes and Antarctic biology, thanks to which we were able to come into contact with Gianni Duce and his crew of the  "Bacicin V" fishing boat (Port of Savona), with the crew of the "Tornado" fishing boat (Porto di Savona) and with the crew of the "Moana I" fishing boat (Port of Genoa) which allowed us to obtain samples with which many of our researches were carried out.

Specimens of Galeus melastomus and Scyliorhinus canicula saved by the bycatch.
Here is a list with some of the jobs made possible by the specimens obtained by bycatch.

First detection of taste buds in a chimaeroid fish (Chondrichthyes: Holocephali) and their Gαi-like immunoreactivity.

Sara Ferrando, Andrea Amaroli, Lorenzo Gallus, Stefano Aicardi, Davide Di Blasi, Jørgen Shou Christiansen, Marino Vacchi, Laura Ghigliotti. “Secondary folds contribute significantly to the total surface area in the olfactory organ of Chondrichthyes.” 2019 Frontiers in Physiology 10:245.

Sara Ferrando, Lorenzo Gallus, Andrea Amaroli, Chiara Gambardella, Baradi Waryani, Davide Di Blasi, Marino Vacchi. “Gross anatomy and histology of the olfactory rosette of the shark Heptranchias perlo.” 2017 Zoology 122, 27-37.

Sara Ferrando, Lorenzo Gallus, Chiara Gambardella, Daniel Croce, Giulia Damiano, Chiara Mazzarino, Marino Vacchi. “First Description of a Palatal Organ in Chimaera monstrosa (Chondrichthyes, Holocephali).” 2016 The Anatomical Record 299:118-131.

Sara Ferrando, Lorenzo Gallus, Chiara Gambardella, Maria Angela Masini, Alessia Cutolo, Marino Vacchi. “First detection of taste buds in a chimaeroid fish (Chondrichthyes: Holocephali) and their Gαi-like immunoreactivity.” 2012 Neuroscience letters 517:98-101.

Sara Ferrando, Lorenzo Gallus, Chiara Gambardella, Laura Ghigliotti, Silvia Ravera, Mauro Vallarino, Marino Vacchi, Grazia Tagliafierro "Cell proliferation and apoptosis in the olfactory epithelium of the shark Scyliorhinus canicula.” 2010 Journal of chemical neuroanatomy 40:293-300.


domenica 31 dicembre 2017

Un anno dopo.

Il Lab3 è ancora qui. E' trascorso un anno dall'ultimo post. E' stato un anno pieno, ricco e allo stesso tempo difficile. Non potremo certamente riassumerlo in un unico post. Siate indulgenti voi tre che leggete.


Andrea Amaroli e Sara Ferrando in una normale mattinata nel Lab3... dal mio punto di vista.
In questa ultima parte di 2017 (e prima di 2018) si cercherà di rifarci dei mesi perduti. Saranno post brevi e ravvicinati per recuperare...


Tra la criptofauna spiccano per dimensioni gli Oligocheti, gli utili vermi della terra.

Per prima cosa ritorniamo ai primi giorni dell'anno. Dovevamo riferire del congresso SIBS 2016, tenutosi a Dicembre a Bologna.

Il Lab3 ha partecipato insieme al Dott. Stefano Rosatto alla spedizione, portando due lavori presentati sotto forma di poster. Il tema del congresso è stato CLIMA e VITA ed è stato declinato da decine di interventi nazionali ed internazionali che hanno cercato di fare il punto sulla relazione tra i rapidi cambiamenti climatici in corso e la risposta degli organismi viventi.
Congresso SIBS Bologna Dicembre 2016


Il Dott. Rosatto del DISTAV davanti al suo poster.

Il poster del Lab3


Una sessione del congresso SIBS Bologna 2016 in corso.

Saluti da Bologna, dal suo centro di Medicina Veterinaria e dalla sua cucina!
Archiviato il congresso SIBS di Bologna il Lab3 ha potuto raccogliere un po' di quello che aveva seminato.

Somniosus microcephalus, the Greenland shark, lo Squalo Ultracentenario. Un secondo articolo del Lab3, Ferrando S et al.


Somniosus microcephalus, Greenland Shark.



In questo lavoro, che segue e approfondisce le indagini del primo sull'argomento (vedi il post Squali artici basi antartiche e ...), un iniziale approccio morfologico allo studio delle rosette olfattive cioè l'organo sensoriale vero e proprio, sono state eseguite osservazioni sul bulbo olfattivo che ha mostrato possedere alcune caratteristiche peculiari. In particolare una sottodivisione dell'organo sembra essere conformata in modo tale da ridurre la distanza tra il ventricolo e il bulbo stesso o aumentare la superficie del tessuto ependimale, modalità che possono essere avvicinate ad un alto turnover cellulare. Queste osservazioni si vanno aggiungere alle molte altre che cercano di mettere sempre più a fuoco l'insieme delle caratteristiche che permettono a questo top predator di sopravvivere così a lungo in un ambiente così rigoroso.

Come abbiamo già raccontato il Somniosus microcephalus è certamente un animale che sta ottenendo sempre più attenzione da parte degli scienziati e degli ambientalisti, in particolar modo da quando ci si è resi conto della sua longevità, che sfiorando i 400 anni potrebbe essere la più grande tra i vertebrati.

Wikipedia Somniosus microcephalus

Lasciamo adesso le fredde acque artiche per immergerci nelle calde luci dei Laser. Il Lab3 da sempre ha indagato in diversi campi della biologia e attualmente grazie ad Andrea Amaroli sperimenta nel sempre più promettente campo della Fotobiomodulazione, nel solco della oramai consolidata tradizione genovese nel campo. Nel tentativo di comprendere sempre più i meccanismi alla base degli effetti benefici dei Laser biomedicali, nel laboratorio sono messi a punto modelli biologici etici che spaziano dalle cellule fino agli oligocheti e che hanno permesso di pubblicare anche quest'anno diversi articoli, tra i quali:

Amaroli A, Benedicenti A, Ferrando S, Parker S, Selting W, Gallus L, Benedicenti S. (2016) "Photobiomodulation by infrared diode‐laser: effects on intracellular calcium concentration and nitric oxide production of Paramecium." pubblicato su Photochemistry and Photobiology. 92:854–862

Amaroli et al. "Photobiomodulation by ... of Paramecium"




un articolo dove Paramecium primaurelia si rivela nuovamente un ottimo modello per indagare sul coinvolgimento del calcio e dell'ossido nitrico nei fenomeni biologici cellulari in questo caso fotobiomodulati grazie all'utilizzo di laser biomedicali. Questi studi sono indicativi su quali parametri dovranno avere i laser per espletare i loro effetti benefici sull'organismo.


E ancora ... altri due articoli dove viene utilizzato un modello conosciutissimo come il Paracentrotus lividus, il Riccio di mare, (Sea urchin) ed un altro proposto recentemente, come Dendrobaena veneta, conosciuto in precedenza come Eisenia hortensis (European nightcrawler), un verme della terra, un anellide oligochete di medie dimensioni e portamento elegante (!) ottimo per arricchire il terreno, diffuso in Europa nel sottobosco e usato nella lombricicultura. Il Lab3 ha già iniziato ad utilizzare questo interessante organismo come modello di studio per investigare diversi aspetti della biologia.



Il Dott. Marino Rottigni, da bravo biologo non teme di sporcarsi le mani!
Amaroli A, Gambardella C, Ferrando S, Hanna R, Benedicenti A, Gallus L, Benedicenti S. (2017) "The Effect of Photobiomodulation on the Sea Urchin Paracentrotus lividus (Echinodermata) by Using Higher-Fluence on Fertilization, Embryogenesis, and Larval Development: An In Vitro Study." Photomedicine and Laser Surgery. 35:127-35

Amaroli et al. "The affect of Photobiomodulation on the Sea Urchin ..."

... è oramai assodato infatti che in tutto l'occidente almeno la fertilità maschile è in calo anche se il dibattito su quali siano le cause è ancora in corso, resta il fatto che si deve ricorrere sempre di più all'intervento assistito nella fecondazione umana. Siccome diversi studi hanno suggerito come la fotobiomodulazione potrebbe essere utilizzata proprio nell'inseminazione artificiale un primo step è quello di verificare che i laser disponibili non siano dannosi per gli spermatozoi stessi. L'utilizzo degli spermatozoi di riccio di mare, facilmente disponibili ed eticamente accettabili, ha permesso proprio di verificare l'innocuità del loro uso, almeno in questo utile modello.

infine...

Amaroli A, Ferrando S, Hanna R, Gallus L, Benedicenti A, Scarfì S, Pozzolini M, Benedicenti S. (2017) "The photobiomodulation effect of higher-fluence 808nm laser therapy with a flat-top hand-piece on the wound healing of the earthworm Dendrobaena veneta: a brief report." Lasers in Medical Science. 1-5

Amaroli et al. "The_photobiomodulation... of the earthworm Dendrobaena veneta..."

Un articolo dove si è riusciti a dimostrare in modo chiaro gli effetti di un tipo preciso di laser biomedico, per gli addetti ai lavori del "flat-top 808-nm" nel promuovere la riparazione dei danni da ferita nel verme D. veneta, inducendo contrazione muscolare, minor perdita di fluidi e riduzione sia dell'infiammazione attraverso la via colinergica non nervosa che della crescita batterica. Si tratta di un risultato molto chiaro che apre prospettive di lungo respiro per il modello scelto!




Ecco, per ora dal bordo della biologia questo aggiornamento dell'ultimo momento del 2017 è terminato... ma abbiamo molte altre cose da raccontare che sono successe durante l'anno che sta per lasciarci e le racconteremo...

Occorreranno alcuni post... ma si sa un anno è lungo e gli inizi del 2018 ci permetteranno di recuperarlo.

Per adesso permettete di augurarvi a tutti voi buon fine e migliore inizio di 2018!


Genova Piazza De Ferrari Natale 2017.











domenica 27 novembre 2016

Navigazione di piccolo cabotaggio per il lab3. Coastal shipping for the lab3.

Aggiornamento rapido del thelab3. 


Il lab3 pulito e pronto all'opera! The lab3 clean and ready to work!
Dopo la piacevole parentesi della visita della Prof.ssa Barbara Zielinski il lavoro è ricominciato veloce e intenso.
Mentre alcuni lavori sono in fase avanzata di revisione (si, ma che fatica!) l'attività di ricerca deve lasciare dello spazio alla didattica. Ecco così Sara che tiene alcune lezioni di biologia introduttiva al corso di Scienze Biologiche, Andrea che continua i lavori sui suoi Protozoi, di eco-tossicologia e di test di laser biomedicali e procede la collaborazione con il gruppo di esperti di scienze polari e biologia dei pesci cartilaginei. 
Abbiamo anche avuto una nuova laureata nel lab3, un momento sempre importante.
Ci si prende anche cura dei nostri anellidi che tanto ci stanno aiutando nella ricerca.

Il mese prossimo nella bellissima Bologna si terrà il Congresso della Società Italiana di Biologia Sperimentale SIBS

http://www.sibsperimentale.it/

e vi aggiorneremo dell'andamento dei lavori appena possibile.

Sono tante le cose in corso e non possiamo dire più di questo per adesso.

Si seguono anche con interesse i seminari bisettimanali del DISTAV all'Università di Genova, gli ultimi due con il Prof. Bavestrello, zoologo ed ecologo Marino, che ha raccontato la storia degli studi dell'area marina del Promontorio di Portofino e del Prof Elter che ci ha raccontato la sua interessante esperienza geologica, di vita e di lavoro. Speriamo di tornare presto con notizie di qualche piccolo traguardo dei naviganti del lab3, qui ai margini della biologia.

Rapid thelab3 update.

After the pleasant parenthesis of the visit of Prof. Barbara Zielinski, the work is started fast and intense. 

While some articles are in advanced stages of review (very difficult, ever....) The research activity takes a back seat because of the teaching. That's so Sara holding some introductory biology classes in the course of Biological Sciences, Andrea continues work on his Protozoans, eco-toxicology problem and biomedical laser tests and the collaboration with the CNR group of experts of polar science and biology of cartilaginous fish.
We also had a new graduate in the lab3, an important occasion for us.
It also takes care of our annelids that are helping us so much in the research.
Next month will be held in the beautiful Bologna Congress of the Italian Society of Experimental Biology SIBS

http://www.sibsperimentale.it/

and we will update you on progress of work as soon as possible.
There are so many things going on and we can not say more than that for now.
It also followed with interest the biweekly seminars DISTAV of the University of Genoa, the last two with Prof. Bavestrello a zoologist and marine ecologist, who told the story of the studies of the marine area of the Portofino Promontory and Prof Elter that told us his interesting geological experience, of life and work.
We hope to come back soon with news of some small goal of sailors of LAB3, here at the edge of biology.

La Dott.ssa Sara Ferrando tiene una lezione introduttiva al corso di Biologia. Dr. Sara Ferrando holds an introductory lesson in the course of Biology.

Una slide dall'introduzione al corso di Biologia. A slide from the introduction to the course of Biology.

Il Dott. Andrea Amaroli alle prese con il Leica. The Dr. Andrea Amaroli and the Leica!


Il piccolo binoculare è sempre uno strumento indispensabile con uova, larve o protozoi! The small binocular is always an indispensable tool with eggs, larvae or protozoa!


Brain Storm polare, Sara Ferrando, Erica Carlig e Davide Di Blasi! Polar Brain Storm, Sara Ferrando, Erica Carlig and  Davide Di Blasi!

Congresso Nazionale della Società Italiana di Biologia Sperimentale:
"Clima e Vita" - National Congress of the Italian Society of Experimental Biology "Climate and Life"


Nel loro piccolo anche i lombrichi mangiano... tanto! Even if little, also the worms eat a lot!
Il Prof Giorgio Bavestrello e la sua lezione. - The Prof. Giorgio Bavestrello and his lesson.

Il prof. Franco Elter e la sua lezione. - The Prof Franco Elter and his lesson.

Piccoli fragmorfi stabulano. Little fragmorphs grow.