domenica 31 dicembre 2017

Un anno dopo.

Il Lab3 è ancora qui. E' trascorso un anno dall'ultimo post. E' stato un anno pieno, ricco e allo stesso tempo difficile. Non potremo certamente riassumerlo in un unico post. Siate indulgenti voi tre che leggete.


Andrea Amaroli e Sara Ferrando in una normale mattinata nel Lab3... dal mio punto di vista.
In questa ultima parte di 2017 (e prima di 2018) si cercherà di rifarci dei mesi perduti. Saranno post brevi e ravvicinati per recuperare...


Tra la criptofauna spiccano per dimensioni gli Oligocheti, gli utili vermi della terra.

Per prima cosa ritorniamo ai primi giorni dell'anno. Dovevamo riferire del congresso SIBS 2016, tenutosi a Dicembre a Bologna.

Il Lab3 ha partecipato insieme al Dott. Stefano Rosatto alla spedizione, portando due lavori presentati sotto forma di poster. Il tema del congresso è stato CLIMA e VITA ed è stato declinato da decine di interventi nazionali ed internazionali che hanno cercato di fare il punto sulla relazione tra i rapidi cambiamenti climatici in corso e la risposta degli organismi viventi.
Congresso SIBS Bologna Dicembre 2016


Il Dott. Rosatto del DISTAV davanti al suo poster.

Il poster del Lab3


Una sessione del congresso SIBS Bologna 2016 in corso.

Saluti da Bologna, dal suo centro di Medicina Veterinaria e dalla sua cucina!
Archiviato il congresso SIBS di Bologna il Lab3 ha potuto raccogliere un po' di quello che aveva seminato.

Somniosus microcephalus, the Greenland shark, lo Squalo Ultracentenario. Un secondo articolo del Lab3, Ferrando S et al.


Somniosus microcephalus, Greenland Shark.



In questo lavoro, che segue e approfondisce le indagini del primo sull'argomento (vedi il post Squali artici basi antartiche e ...), un iniziale approccio morfologico allo studio delle rosette olfattive cioè l'organo sensoriale vero e proprio, sono state eseguite osservazioni sul bulbo olfattivo che ha mostrato possedere alcune caratteristiche peculiari. In particolare una sottodivisione dell'organo sembra essere conformata in modo tale da ridurre la distanza tra il ventricolo e il bulbo stesso o aumentare la superficie del tessuto ependimale, modalità che possono essere avvicinate ad un alto turnover cellulare. Queste osservazioni si vanno aggiungere alle molte altre che cercano di mettere sempre più a fuoco l'insieme delle caratteristiche che permettono a questo top predator di sopravvivere così a lungo in un ambiente così rigoroso.

Come abbiamo già raccontato il Somniosus microcephalus è certamente un animale che sta ottenendo sempre più attenzione da parte degli scienziati e degli ambientalisti, in particolar modo da quando ci si è resi conto della sua longevità, che sfiorando i 400 anni potrebbe essere la più grande tra i vertebrati.

Wikipedia Somniosus microcephalus

Lasciamo adesso le fredde acque artiche per immergerci nelle calde luci dei Laser. Il Lab3 da sempre ha indagato in diversi campi della biologia e attualmente grazie ad Andrea Amaroli sperimenta nel sempre più promettente campo della Fotobiomodulazione, nel solco della oramai consolidata tradizione genovese nel campo. Nel tentativo di comprendere sempre più i meccanismi alla base degli effetti benefici dei Laser biomedicali, nel laboratorio sono messi a punto modelli biologici etici che spaziano dalle cellule fino agli oligocheti e che hanno permesso di pubblicare anche quest'anno diversi articoli, tra i quali:

Amaroli A, Benedicenti A, Ferrando S, Parker S, Selting W, Gallus L, Benedicenti S. (2016) "Photobiomodulation by infrared diode‐laser: effects on intracellular calcium concentration and nitric oxide production of Paramecium." pubblicato su Photochemistry and Photobiology. 92:854–862

Amaroli et al. "Photobiomodulation by ... of Paramecium"




un articolo dove Paramecium primaurelia si rivela nuovamente un ottimo modello per indagare sul coinvolgimento del calcio e dell'ossido nitrico nei fenomeni biologici cellulari in questo caso fotobiomodulati grazie all'utilizzo di laser biomedicali. Questi studi sono indicativi su quali parametri dovranno avere i laser per espletare i loro effetti benefici sull'organismo.


E ancora ... altri due articoli dove viene utilizzato un modello conosciutissimo come il Paracentrotus lividus, il Riccio di mare, (Sea urchin) ed un altro proposto recentemente, come Dendrobaena veneta, conosciuto in precedenza come Eisenia hortensis (European nightcrawler), un verme della terra, un anellide oligochete di medie dimensioni e portamento elegante (!) ottimo per arricchire il terreno, diffuso in Europa nel sottobosco e usato nella lombricicultura. Il Lab3 ha già iniziato ad utilizzare questo interessante organismo come modello di studio per investigare diversi aspetti della biologia.



Il Dott. Marino Rottigni, da bravo biologo non teme di sporcarsi le mani!
Amaroli A, Gambardella C, Ferrando S, Hanna R, Benedicenti A, Gallus L, Benedicenti S. (2017) "The Effect of Photobiomodulation on the Sea Urchin Paracentrotus lividus (Echinodermata) by Using Higher-Fluence on Fertilization, Embryogenesis, and Larval Development: An In Vitro Study." Photomedicine and Laser Surgery. 35:127-35

Amaroli et al. "The affect of Photobiomodulation on the Sea Urchin ..."

... è oramai assodato infatti che in tutto l'occidente almeno la fertilità maschile è in calo anche se il dibattito su quali siano le cause è ancora in corso, resta il fatto che si deve ricorrere sempre di più all'intervento assistito nella fecondazione umana. Siccome diversi studi hanno suggerito come la fotobiomodulazione potrebbe essere utilizzata proprio nell'inseminazione artificiale un primo step è quello di verificare che i laser disponibili non siano dannosi per gli spermatozoi stessi. L'utilizzo degli spermatozoi di riccio di mare, facilmente disponibili ed eticamente accettabili, ha permesso proprio di verificare l'innocuità del loro uso, almeno in questo utile modello.

infine...

Amaroli A, Ferrando S, Hanna R, Gallus L, Benedicenti A, Scarfì S, Pozzolini M, Benedicenti S. (2017) "The photobiomodulation effect of higher-fluence 808nm laser therapy with a flat-top hand-piece on the wound healing of the earthworm Dendrobaena veneta: a brief report." Lasers in Medical Science. 1-5

Amaroli et al. "The_photobiomodulation... of the earthworm Dendrobaena veneta..."

Un articolo dove si è riusciti a dimostrare in modo chiaro gli effetti di un tipo preciso di laser biomedico, per gli addetti ai lavori del "flat-top 808-nm" nel promuovere la riparazione dei danni da ferita nel verme D. veneta, inducendo contrazione muscolare, minor perdita di fluidi e riduzione sia dell'infiammazione attraverso la via colinergica non nervosa che della crescita batterica. Si tratta di un risultato molto chiaro che apre prospettive di lungo respiro per il modello scelto!




Ecco, per ora dal bordo della biologia questo aggiornamento dell'ultimo momento del 2017 è terminato... ma abbiamo molte altre cose da raccontare che sono successe durante l'anno che sta per lasciarci e le racconteremo...

Occorreranno alcuni post... ma si sa un anno è lungo e gli inizi del 2018 ci permetteranno di recuperarlo.

Per adesso permettete di augurarvi a tutti voi buon fine e migliore inizio di 2018!


Genova Piazza De Ferrari Natale 2017.