sabato 13 agosto 2016

Tanto tempo fa in un laboratorio di biologia, molto, molto lontano... THELAB3 il ritorno dell'Anatomia Comparata


Lo so, lo so, è da Dicembre 2015 che non aggiorniamo questo blog! Ma è colpa del lab3. Quest'anno il lab3 non ci ha dato tregua. E' stato esigente, egocentrico, ha preteso tutto quello che ha potuto. A noi tutti non è rimasto tempo per occuparci d'altro.
 Si preparano i laboratori di Anatomia Comparata

Si collabora con il Laboratorio di Biotecnologie Marine e si lavora alla stesura degli articoli con la Prof. Sonia Scarfì.
Iniziamo questo aggiornamento del thelab3 blog con varie novità: innanzitutto due dei nostri ottimi studenti si sono laureati!
 
La Dott.ssa Chiara Mazzarino si laurea.
Sara Ferrando e gli altri commissari si congratulano con il Dott. Daniel Croce.
Hanno discusso due bellissime tesi di anatomia comparata sull'olfatto dei pesci cartilaginei! Sara era particolarmente orgogliosa della loro presentazione. Brava Chiara e bravo Daniel. Ma adesso ritorniamo ai drammatici momenti in cui vi avevamo lasciati.

Riassunto dell'ultima puntata (!): dicembre scorso Sara e Gallus si erano presentano nel piccolo laboratorio NEMO, dall'acronimo sconosciuto ai più, con i loro laboriosi tesisti con scatoloni e scatolette di plastica traforata, sacchi di terra e scatoline con su scritto Dendrobaena veneta

I test con Dendrobaena veneta procedono nel NEMO...
Erano i lombrichi per le nuove ricerche, lì, belli e sani che mangiavano la loro pappa di avena biologica! Ma mentre osservavano i nuovi ospiti ecco pararsi sulla porta del NEMO una figura con in mano una pistola laser. Chi sarà il figuro e che vorrà?... 
 
Laser e occhialoni, il Dott. Amaroli Andrea...
… eravamo bloccati, dentro al laboratorio NEMO. Ci beavamo dei nostri terrari nuovi di zecca popolati da meravigliosi lombrichi dal nome fascinoso, Dendrobaena veneta, quando il losco figuro, che impugnava un laser collegato a una valigetta minacciosa, ci aveva bloccato l'unica uscita. Eravamo in trappola, Sara mi guardò ed io feci l'unica cosa che mi venne in mente in quei terribili momenti. Urlai rivolto al losco figuro, ammettendo l'amara verità: "Ebbene si! Si, hai ragione a spianare il laser, a sparare fino a che ti rimarrà un joule nel caricatore. Ma non sono stato io a voler lasciare la scritta NEMO su di una porta di un laboratorio ospitante terrari con lombrichi. Un acronimo, NEMO, che significa Neurobiologia degli Organismi Marini, Neurobiology of Marine Organisms… per una stanza colma di terrari e lombrichi… lo so che è un controsenso ma che ci potevo fare? E' Sara che non lo vuole togliere anche se qui non ci sono più vasche. E' tutta colpa di Sara!". L'uomo-laser, il Dottor Amaroli, solleva gli occhialoni e mi guarda perplesso. Sara applaude, clap clap, lentamente e mi dice: "Bravo, bravo, proprio una bella recita, ma adesso andiamo subito in studio a pianificare i test con i laser." Si, perché, insieme ad altri biologi Andrea sta testando gli effetti benefici dei laser terapeutici come quello che ha sottomano in quel momento, e fra i diversi organismi, chi meglio dei lombrichi può essere testato per lo studio della rigenerazione? Da Dicembre sono passati oramai molti mesi e i primi frutti delle ricerche sono stati sottoposti per la validazione scientifica a referees di varie riviste e siamo in costante attesa di riscontri definitivi. Però proprio adesso un primo lavoro, con protagonisti i lombrichi, una collaborazione con un bel gruppo di Bologne e con il CNR di Genova, è stato pubblicato. Il soggetto è il Lombricus rubellus e non Dendrobaena veneta ma sempre oligocheti sono!

L'erticolo da titolo "Effect of cobalt and silver nanoparticles and ions on Lumbricus rubellus health and on microbial community of earthworm faeces and soil"
Effect of cobalt and silver nanoparticles and [...]
 è stato pubblicato sull'ottima rivista specializzata Applied Soil Ecology, con primo autore  Livia Vittori Antisaria,  e poi a seguire Serena Carbone, Antonietta Gatti, Sara Ferrando, Michele Nacucchi, Fabio De Pascalis, Chiara Gambardella, Luigi Badalucco e Vito Armando Laudicina!

Test su Dendrobaena veneta sono in corso attualmente al DiSTAV con la collaborazione dei due bravi botanici la Dott.ssa Enrica Roccotiello e il Dott. Stefano Rosatto
Enrica e Stefano approntano i campioni di terreno per i test con Dendrobaena veneta..
Non solo lombrichi ma anche larve di ricci di mare, crostacei marini, e protozoi, in collaborazione con altri ricrcatori, sono stati oggetto di studio serrato da parte di Andrea e del lab3 per testare gli effetti della laser terapia in modelli a sempre minor impatto.  Adesso attendiamo fiduciosi.  Ecco quindi che dopo aver svelato il significato dell'acronimo NEMO, l'identità dell'uomo-laser, e gli sviluppo del dramma di Dicembre, non resta che ragguagliarvi su almeno una parte delle novità del lab3.

Da novembre innanzitutto il sottoscritto ha ricominciato a studiare a tempo pieno, intraprendendo un nuovo periodo di studio e ricerca presso il laboratorio di Biotecnologia Marina dell'Università di Genova, confrontandosi nuovamente con la biologia delle spugne ed in particolare di Chondrosia reniformis, focalizzando l'indagine sulle capacità rigenerative di questa spugna che fortunatamente ci ha appena regalato un nuovo lavoro pubblicato sulla rivista antica e prestigiosa The Biological Bulletin 
"Aquaporin in Chondrosia reniformis Nardo, 1847 and Its Possible Role in the Interaction Between Cells and Engulfed Siliceous Particles."
Aquaporin in Chondrosia reniformis Nardo, 1847 and [...]
che vede come coautori, oltre al primo nome Marina Pozzolini, i bravi Sara Ferrando, Lorenzo Gallus, Chiara Gambardella, Stefano Ghignone e ultimo ma non ultimo Marco Giovine.
Nel più intrigante processo biochimico noto di questa spugna, cioè la dissoluzone del silicio cristallino per stimolare la sintesi di collagene, sembrano essere implicate le importantissime Acquaporine, scoperte dal grande Peter Agre, con interessanti implicazioni filogenetiche.

Peter Agre, the Aquaporin Leader! :D

Per capire chi è Peter Agre rimando qui
http://pages.jh.edu/~gazette/2003/13oct03/13agre.html

Si è continuato a lavorare ricorrendo in questo momento alla microscopia elettronica, sia TEM che SEM grazie all'aiuto di ottime microscopiste elettroniche, Cristina Gagliani e Laura Negretti

Allestendo i campioni di Chondrosia reniformis per l'osservazione al SEM. ... Lorenzo Gallus at work.
Ecco il SEM del DiSTAV in azione!
 
Cristina Gagliani al microtomo per TEM

 
La Dott.ssa Marina Pozzolini al bancone del Lab. di Biotecnologie Marine...

Anche il fronte Zebrafish e ruolo dell'urea sul senso dell'olfatto, approcciato da un punto di vista prettamente Anatomico Comparato ci ha rallegrato con due nuovi lavori accettati,  "Histopathological analysis of the olfactory epithelium of zebrafish (Danio rerio) exposed to sublethal doses of urea" a firma di Simone Bettini, Maurizio Lazzari, Sara Ferrando, Lorenzo Gallus, Valeria Franceschini, accettato dal Journal of Anatomy,

Histopathological analysis of the olfactory epithelium of zebrafish [...]
e "Effects of urea on the olfactory reception in zebrafish (Danio rerio)" con autori Lorenzo Gallus, Emiliano Marchesotti, Sonia Scarfì, Andrea Amaroli, Valeria Franceschini, Simone Bettini, Ghulam Abbas, Chiara Gambardella, Sara Ferrando pubblicato sul Journal of Biological Research - Bollettino della Società Italiana di Biologia Sperimentale.
Effects of urea on the olfactory reception [...]
Ancora con Laura Ghigliotti ci siamo immersi nelle gelide acque antartiche per studiare altri aspetti della biologia del silverfish, il pesciolino d'argento, nome scientifico Pleuragramma antarctica, che risulta essere il più diffuso pesce pelagico nlle acque dell'importante sito antartico del Mare di Ross. Questo pesce per la sua importanza ecologica nella rete trofica locale, è considerato una specie chiave nell'ecosistema delle coste antartiche. L'articolo dal titolo "Reproductive features of the Antarctic silverfish (Pleuragramma antarctica) from the western Ross Sea" è stato pubblicato dalla rivista Polar biology, la sede naturale per questi tipi di studi e gli autori, oltre a Laura Ghigliotti, prima autrice, sono stati Sara Ferrando, Erica Carlig, Davide Di Blasi, Lorenzo Gallus, Eva Pisano, Stuart Hanchet, e per ultimo il nostro ottimo Marino Vacchi.

Reproductive features of the Antarctic silverfish [...]
Altri articoli sono stati pubblicati grazie a interessanti collaborazioni internazionali e il lavoro nel lab3 è proceduto spedito.

Un ultimo lavoro che ha visto la collaborazione per gli aspetti istologici un membro del lab3, la Dott.ssa Sara Ferrando, è l'articolo "Support of  Nerve Conduction by Respiring Myelin Sheath: Role of Connexons."
Support of  Nerve Conduction by Respiring Myelin [...]
Si tratta di un articolo che si inserisce in una linea di ricerca che oramai da alcuni anni si sta addentrando in una Terra incognita, dove molti punti fermi della biologia iniziano ad essere messi alla prova. In questo terreno dove è difficile muoversi ci si affida alla professionalità, al lavoro e all'esperienza per evitare di fare passi falsi o di inilarsi in vicoli ciechi. Mi spiego.
Recentemente, il gruppo di lavoro comprendente in particolare la Prof. Isabella Panfoli, il Prof. Alessandro Morelli, la Dott. ssa Daniela Scalzia e la Dott.ssa Silvia Ravera, hanno pubblicato diversi articoli su riviste scientifiche di rilevanza internazionale tesi a dimostrare come la mielina conduca una fosforilazione ossidativa extramitocondriale, ipotizzando un ruolo di supporto romanzo di mielina a favore dell'assone. Hanno anche ipotizzato che l'ATP prodotto nella guaina mielinica potrebbe essere trasferita giunzioni pensiero
Il gruppo perciò, in base ai suoi risultati, sostiene anche l'idea che l'ATP sintetizzato aerobicamente nella guaina mielinica possa essere trasferito all'assoplasma attraverso giunzioni gap, gettano nuova luce sulla funzione della guaina.

Un link con una discussione sull'argomento.

Un'altra interessante scoperta, fondamentale si potrebbe dire, è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosissima rivista internazionale Science. Per il Greenland shark c'è una conferma scientifica della sua supposta longevità. Si parla di una durata della vita di almeno 392 anni! Questo studio riconferma l'importanza della necessità di intraprendere azioni di protezione per questo top predator!
L'articolo di Science sull'età del Greenland shark!

Noi speriamo di poter contribuire ancora e presto allo studio di questo affascinante ed ecologicamente rilevante predatore nel 2015 siamo riusciti a pubblicare un lavoro sul sistema olfativo, come già descritto in un nostro precedente post:
"Gross morphology and histology of the olfactory organ of the Greenland shark Somniosus microcephalus."

Inoltre a luglio a Genova si è svolto l'incontro internazionale  Mostra Antartide PNRA Ccamlr 2016 (Commission for Conservation of Antarctic Marine Living Resources)

http://www.uta.enea.it/cooperazione-scientitifca-litalia-ospita-i-lavori-della-commissione-ccamlr/

Visita alla mostra nella splendida e fresca location della Biblioteca Berio di Genova.
 
Sara Ferrando posa davanti alla locandina del CCAMLR che ha contribuito a preparare.
Sono poi arrivati nuovi campioni da lontano e li si deve preparare, grazie alla biologa Australiana Brit Finucci http://britfinucci.com/

Sara Ferrando e il Dott. Marino Rottigni approntano i campioni della Biologa Brit Finucci.

Ci sono state molte novità come avete potuto leggere nel lab3 da dicembre 2015 e altre ne seguiranno. Siamo pronti infatti per altri campionamenti, con grandi barattoli!
 
Lorenzo Gallus dice: grandi campionamenti, grandi barattoli!
E come ultim'ora riportiamo un grande successo, il biologo marino Davide Di Blasi è riuscito durante una campagna di campionamento periantartica recentissima a recuperare alcune uova del
Dissostichus mawsoni così rubo le parole al Ricercatore CNR Marco Faimali dal suo diario FB: "Un grande successo internazionale per il nuovo progetto antartico al quale partecipiamo come ISMAR-CNR di Genova. Il progetto coordinato dalla nostra ricercatrice Laura Ghigliotti, dedicato allo studio del gigantesco merluzzo antartico (Antarctic toothfish), ha in questi giorni, grazie al lavoro sul campo di Davide Di Blasi (attualmente con i Neozelandesi a fare campionamenti nel mare antartico), permesso per la prima volta di studiare le prime fasi di siluppo embrionale di questo importantissimo pesce antartico. Ecco il comunicato del NIWA che annuncia l'importante ritrovamento. Un'ottima interazione tra Italia e Nuova Zelanda."
 
Uova di Dissostichus mawsoni nella foto del Prof. Stevens.
 https://www.niwa.co.nz/news/first-winter-fisheries-survey-finds-toothfish-spawning-in-the-ross-sea

Siamo in attisa dell'arrivo dei campioni di Dissostichus mawsoni per poter studiare l'anatomia e la biologia di questo animale così importante nella rete trofica delle acque artiche. Continuiamo quindi a navigare, quaggiù,  ai margini della biologia!


Coming soon!